L’amore per gli animali
Parlando di animali, voglio essere sincera.
Non sono mai stata una fan accanita del loro essere “corporali”.
Da piccola ho assistito ad un cane che mordeva ripetutamente una persona cara e, nell’infanzia, tutto ciò che mi è stato concesso in casa dei miei genitori, non è mai stato più grande di una tartaruga d’acqua.
Senza essere contornata della loro presenza, ho maturato poca attrazione per tutti gli animali, fatto salvo per le loro incredibili peculiarità, ammirate al sicuro di un bel documentario.
Certo, quando ho visto animali maltrattati per strada ho rischiato anche le botte pur di dire la mia ma ho comunque mantenuto quest’equilibrio di esistenze: io a casa mia, tu a casa tua.
Loro, gli animali intendo, non sono mai stati troppo d’accordo.
Benché fossi la più schiva delle persone al loro cospetto, hanno sempre cercato di garantirsi le mie attenzioni e la cosa, non lo nego, mi ha messa spesso a disagio.
Poi, il giorno dopo aver aperto questo blog ho fatto un balzo molto grande nella mia crescita personale.
Ho incontrato Abigail, una gattina nera di nemmeno quattro mesi, più impaurita e schiva di me. L’ho accolta nella mia casa e ripetutamente difesa dagli “attacchi di entusiasmo” delle mie figlie di quattro e cinque anni. Mentre nutrivo, pulivo, difendevo, educavo e giocavo con questa pelosa e timida creatura è avvenuto una specie di miracolo.
Mi sono innamorata.
Ho sempre affermato che l’amore ha mille modi diversi di rivelarsi ma mai avrei pensato che ne avrei trovato tanto dentro ad una parte del mio cuore che non si era nemmeno resa conto di esistere.
E allora, di colpo ho pensato a Noè e alla sua grande sfida: costruire faticosamente un’arca gigante per accogliere creature che potevano anche essere poco amabili ma sicuramente fondamentali alla stessa esistenza del mondo.
Voi lo avreste mai adottato un coccodrillo? Un puma? Un rinoceronte?
Io non ce l’avrei mai fatta.
E ho capito ancor meglio che ognuno di noi ha un suo posto nel mondo e non sta a me giudicare chi possa o non possa occupare quel pezzetto di spazio vitale che, evidentemente, gli è stato concesso in virtù della sua stessa esistenza.
Certo, avrei preferito vedere i liocorni piuttosto che le zanzare ma, tutto sommato, non mi voglio lamentare.
La diversità è una ricchezza che va compresa aprendo le porte di una parte molto profonda di noi, quella che ci fa’ probabilmente paura possedere.
Quella che mi permette oggi di sopportare con una risata, anche abitudini feline che non solo non capisco ma farei anche a meno di commentare..
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