Domani è un altro giorno
“Domani è un altro giorno” disse Rossella O’Hara con gli occhi diamantati dalle lacrime, le rughe spianate ed il viso infuocato da un tramonto mozzafiato.
“E per fortuna!” Dico io.
Certi giorni proprio non va e non importa cosa si faccia per renderli giorni migliori; le mazzate arrivano, alla muta, da ogni dove.
Al mondo ci sono due possibili reazioni alle spine di questa rosa che noi chiamiamo vita: quella di chi prima o poi crolla e piange fino a che qualcuno che lo ama non lo raccoglie e lo porta a casa in una profusione di coccole, manco fosse un gattino bagnato (la sola idea mi ha sempre dato l’orticaria) e quella di chi fa finta che tutto vada sempre bene perchè, alla fine, ammettere che ci sia una ferita da rimarginare, equivale ad ammettere la propria debolezza.
La categoria dei “piagnoni compulsivi”, in questo articolo, non è neanche contemplata dato che, chiaramente, non si tratta ne di te, ne di me.
La vita non è sempre bella, anzi, ogni tanto, fa proprio schifo.
Ammettere quindi che esista qualcosa che da soli si fa fatica ad affrontare non è una così grande vergogna..
O no?
Eh sì che lo è, cavolo!
Molti di noi si vergognano a chiedere aiuto.
“Domani è un altro giorno” diciamo, lasciando al povero Signor Domani la responsabilità di mettere tutto a posto (manco fosse la nostra colf di servizio che, sottopagata, per far prima, sbatte tutta la polvere sotto al tappeto).
Siamo quelli che si svegliano nel tepore del loro lettino già ancorati ad un’immutata fiducia nella nuova giornata, per poi renderci immediatamente conto che, visto che non ci chiamiamo Biancaneve, non ci vestiranno gli uccellini (al massimo ci fanno popò sulla giacca fresca di lavanderia).
Ma noi, imperterriti, con il mantra del “domani è un altro giorno” speriamo sempre che le tristezze si dissolvano, come per magia, annegate nel nostro accanito ottimismo.
Invece, a volte, bisognerebbe semplicemente ammettere che da soli, dopo aver tentato e ritentato, non caveremo un ragno dal buco.
Parlate con le persone che vi vogliono bene, chiedete loro supporto e , vi accorgerete che, molte di loro, saranno felici di darvelo.
Dire ad un amico che hai bisogno di un abbraccio, di una chiacchierata o di una semplice pacca sulla spalla, lo fa sentire felice perchè finalmente, ha una ricchezza, qualcosa per cui sentirsi utile.
Tra l’altro, se è un amico vero, non penserà mai che tu sia debole, quanto che tu sia UMANO.
Fino a qualche giorno fa, devo essere onesta, non ci avevo mai pensato davvero poi è capitato che, dopo giorni in cui non ero completamente presente a me, piena di lividi da distrazione, di figuracce da Nobel e di stanchezza sempre più opprimente, io abbia incontrato una persona che mi ha chiesto:
“Sei forte, va bene, quindi chi ti è vicino, a cosa serve?”.
Mi si è aperto un mondo perchè finalmente ho capito che, non dando spazio agli altri, non diamo loro fiducia.
Ho capito finalmente che, se è vero che “domani è un altro giorno”, è molto terapeutico ammettere che oggi sia stata una gran giornata di Emme!
“L’ho detto!!! ” Moretti
“Amen :-)” Rossella
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