Gli uomini, le donne, Ikea
Quando davvero, senza pietà alcuna, vorrete fare del male ad un uomo, vi basteranno cinque semplici parole:
– Amore, mi porti all’Ikea? –
Vi assicuro che per lui non esiste nessuna tortura più cruenta a meno che non organizziate la splendida gita fuori porta di domenica, proprio nell’orario in cui gioca la sua squadra del cuore.
Inutile che, mentre vi state dirigendo in macchina verso lo Store più vicino (o lontano, in base al vostro grado di sadismo) gli chiediate a cosa sta pensando, interrogandovi sul suo improvviso mutismo.
Sta pensando -Devo farlo, altrimenti mi fracasserà le palle per due giorni, tenendomi il muso fino a che non si mummifica, non me la darà per un mese (che già adesso, lasciamo stare..), me lo rinfaccerà vita natural durante ed alla fine ci andremo lo stesso.. Togliamoci ‘sto dente adesso!-
Nel parcheggio però si starà già maledicendo: in fondo cosa può essere un mese di muso contro lo zig zag impazzito dei carrelli colmi di ante taglienti ad un centimetro dalla fiancata della sua macchina mentre voi urlate -Là ho visto un posto, no anzi là, volta, torna indietro, muovitì, vai piano, vai forte, fermati, fai la giravolta, falla un’altra volta..! Ah scusa amore, ho sbagliato, pensavo che lì ci fosse un posto..-
Nel momento preciso in cui le porte scorrevoli del suo inferno personale si apriranno, dovrà trattenere con forza l’istinto di gettarsi dentro alla vasca delle palline colorate e cercare di mimetizzarsi con la camicia “sobria” che gli avete comprato per Natale.
Ma lui proseguirà stoico e non perderà la pazienza neanche quando vi aspetterà dieci minuti mentre selezionate, tra tutte le migliaia di matite mignon dell’ingresso, quella con la giusta punta per la lista amanuense di misure che intendete stilare.
Come un albero di Natale anzi, allargherà eroicamente le braccia ad accogliere i due sacconi di rito ed il metro di carta -Che tanto dobbiamo prendere solo due cosine..-
Osservate bene: nel flusso migratorio sul percorso obbligato, lo stormo di uomini che seguono ad un metro di distanza le proprie mogli, ha più o meno lo stesso entusiasmo degli zombie in “The Walking Dead”…
Voi invece vi fermerete per ogni Ektorp, commenterete ogni Aptitlig e proverete ogni Bernhard, cinguettando la vostra soddisfazione con voce squillante e zero pause, perchè di colpo non avrete più neanche la necessità di respirare.
Il peggio è che qualsiasi cosa vi piaccia non verrà comprata per un reale bisogno: vi inventerete, con estrema dovizia di particolari, dove potrà diventare fondamentale.
Così un tappeto sarà un copriwater, una ciotola da cucina un portasapone ,una stupenda maxi scatola la cuccia per il cane.
Lui ormai sarà già nella fase in cui, per non soccombere, annuirà guardando la vostra bocca che si apre e chiude ininterrottamente, senza ascoltare neanche un minuto di conversazione.
L’istinto di nascondersi sotto le coperte di un letto di uno di quegli appartamenti da 40 metri quadrati in cui fanno stare magicamente anche camino e Jacuzzi, sarà sempre più devastante. La paura però di trovarlo già occupato da una piramide umana di consorti disperati, lo farà desistere.
Intanto i due sacchi non basteranno più perchè la metà dello spazio è stato già destinato alle centodiciotto confezioni di tovaglioli Fantastik che, si sa’, servono sempre.
Girerete quindi in cerca del carrello, raccogliendo al volo un Kalkgrund, un Bladjan e l’unico Bonsai al mondo che sia alto oltre un metro e mezzo.
Adesso, dotati di nuovo spazio su rotelle, la cosa si farà davvero seria: deciderete di cambiare qualche piccola “mensolina” .
Lui sa che invece dovrà giocare a Tetris con il baule dell’utilitaria familiare per caricare un mobile per il lavandino, una nuova specchiera ed una gigantesca scarpiera.
Ciò porterà per i futuri dieci anni una distesa di brugole in ogni angolo della casa per la gioia di chi ama camminare scalzo.
Quando finalmente l’incubo sembrerà finito, gli proporrete un polpetta party con salsa di lamponi e purè.
Con sollievo lui finalmente potrà urlare -Due palle!!- all’inserviente gentile che gli sta chiedendo cosa desideri ordinare.
Infine, arrivati a casa, dopo aver fatto sette volte le scale per traslocare un appartamento intero dalla macchina, lo guarderete con aria sensuale indossando il terribile pigiama acquistato in promo nell’area soci.
Ed ecco che lui si fionderà entusiasta sul divano, accorgendosi purtroppo troppo tardi dello spazzolino per i piatti, il famoso Antagen che, per la modica cifra di settantacinque centesimi, gli farà ricordare con ferite degne della prognosi riservata quanto odi Ikea e quanto sarà inamovibile in futuro (ahahahahahaha!), nel rifiutarsi di tornare.
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