Ingoio emozioni e costruisco catapulte
In questo periodo sto ingoiando emozioni,con la stessa voracità di un affamato davanti ad un tavolo imbandito.
Esse sono l’unica cosa che abbia davvero senso cercare in questo mondo perduto, che ti da spesso ben poco da mangiare.
Questo perchè, anche quando esci di casa con la tua carta di credito strabordante di denaro, sai che l’emozione a pagamento che comprerai, sarà di brevissima durata.
Non c’è nulla, io credo, che renda più triste la vita di un essere umano quanto la penuria di emozioni o l’incapacità di riconoscerle.
Non sto parlando di scavare l’Everest in costume da Batman, ne di vincere milioni alla lotteria di capodanno.
Certo, i soldi non guastano, non sono così ipocrita.
Ma coi soldi sono proprio le emozioni quelle che vai ad acquistare..
Ciò a cui mi riferisco risiede nelle parole, nel tempo, nell’odore, nella luce, nel cielo, nella musica e nelle persone di cui ti circondi.
Ci sono le emozioni buone e quelle meno buone.
Ci sono le persone di luce e quelle di buio.
Quando decidi di aprirti al “sentire”, non puoi scegliere chi non vedere ma puoi scegliere come e con chi passare il tempo che hai a disposizione.
Ecco, danne un po’ di più a chi è capace di toccarti bene dentro, a chi non ti annega nel profondo del suo baratro oscuro.
Ti è capitato di passare un periodo in cui non volevi più sentire perchè magari avevi permesso a qualcuno o a qualcosa di accartocciarti il cuore?
E’ il prezzo da pagare ed è anche più facile che ti arrivi il conto dopo aver goduto molto.
Ma prima hai goduto, non lo dimenticare..
Hai semplicemente la tua macchina ai box, a riparare.
Perchè non torni a correre?
Tu sai quanto hai da perdere rimanendo immobile?
Io voglio continuare a correre, rompermi, ripararmi e ricominciare.
Voglio l’ebrezza della velocità e il desiderio del traguardo.
Sono in grado di sostenere la carena che si graffia perchè ho comprato un sacco di vernice nuova.
Non mi interessa credere ai vari “bla bla bla” del cinismo della ragione.
Non è la ragione quella che ci fa sobbalzare, che fa accellerare il battito del nostro cuore.
La ragione serve a guadagnare il pane ma non a sentirne il profumo.
Una cara amica afferma che ci sono persone che assomigliano tanto a Wile E. Coyote perchè, per quanto Beep Beep sia imprendibile, esse continuano ad inseguirlo, imperterrite.
Ecco, io credo che questa sia un’ottima metafora riguardo il costo di un’emozione.
Io non mi sento Beep Beep, ovvero colui che vince continuamente perchè il format del cartone ha deciso che finirà così.
Io voglio essere Wile E. Coyote, colui che riconosce il valore del suo antagonista e gode da morire nel costruire l’ennesima catapulta.
Voglio essere colui che si ribella con forza a chi ha deciso di disegnare il suo destino, oltre che le sue sembianze.
Stai dicendo che Wile è un povero illuso perchè non si arrende al fatto/fato che tanto la catapulta non funzionerà?
Hai ragione, probabilmente lo è.
Anzi, voglio che tu la stringa forte tra le mani la tua ineluttabile ragione, che tu la senta tutta nel suo indiscutibile e pesante spessore.
Nel frattempo io mi appresto a costruire un’altra catapulta per Beep Beep, con il viso accaldato dal desiderio di sentire ancora l’emozione di quando sarà pronta a scattare.
Ancora..
Ancora..
E ancora.
“This is gonna be the best day of my (Oo-o-o-o-o-o)life
My li-i-i-i-i-ii-ife..”
Brava tesoro!
“La ragione serve a guadagnare il pane ma non a sentirne il profumo.”
Questo è un aforisma bellissimo! <3
E tu sei un’ottima ispirazione