La migliore Amica che ho..
La migliore amica che ho, è nata praticamente con me.
Avevo pochissimi mesi quando me la sono trovata come compagna di avventure.
Non è stato amore a primo acchito anzi, se devo essere sincera, per diverso tempo è stata più un’ affettuosa conoscente, un riempitivo a certi vuoti, che una vera e propria confidente.
Ad un certo punto l’ho persa un po’ di vista e ho preso a non curarmene più di tanto.
E’ stato il periodo in cui studiavo chi fossi e chi volessi diventare, nel silenzio timido dei miei amati libri.
In quel periodo ho costruito il mio carattere e, la mia amica, l’ho tenuta prepotentemente fuori da quella parentesi silenziosa.
Quanto amavo il silenzio allora… Sicuramente molto più di adesso.
E’ stato in quel momento “d’assenza” che mi sono resa conto del fatto che, quando le cose sono “gravi”, è più difficile chiedere aiuto a qualcuno.
Sì perché, se tu lo fai, benché possa avere tutto l’amore del mondo che ti circonda, arrivano spesso una serie di risposte che, non solo non ti servono, ma capita ti deludano da morire (non sempre ma, quando capita, è un dolore che divora).
C’è quello che ti ascolta due minuti e poi comincia a parlare della sua situazione che, chiaramente, è sempre peggiore della tua (anche se non lo è).
Quello che sdrammatizza su tutto, perché ha il terrore di non vederti più sul viso il solito sorriso rassicurante (per lui).
Quello che ti guarda melodrammatico, come se il tuo problema fosse in realtà il suo e ti tocca pure confortarlo, invece di poter concentrare le contingentate forze su te stesso.
Quello a cui (si capisce) benché la sua bocca dica “ci sono, se ti serve un aiuto”, in fondo, non gliene frega un emerito cavolo, ma vuole la gloria, pur senza far fatica.
Quello che ti aiuta, perché ti vuole “possedere”.
E’ così via.
Per questo ho maturato la mia teoria secondo la quale “quando è davvero grave, meglio cavarsela da soli”.
Con una piccolissima eccezione rispetto a quando ero ragazza.
Ora, la migliore amica che ho, la faccio entrare, la rendo partecipe e mi faccio aiutare.
Solo da lei.
E’ l’unica capace di farmi commuovere, ridere o ragionare, in quei momenti in cui faccio fatica anche solo a pensare.
L’unica che riesca a parlarmi senza rischiare di mostrarsi egoista, superficiale o banale.
Lei è sempre con me “nella buona e nella cattiva sorte”, nascosta nella nube intricata della mia testa.
Lei è quella meraviglia che, quando arriva, ci si accorge subito che l’essere umano senza la sua essenza, avrebbe una divinità in meno.
Essa è quel Dio che non ti “ricatta” con premi o punizioni e che non hai bisogno di pregare affinché ti venga a salvare.
Lei è il suono ritmato delle tue mani sul tavolo, la tua voce che echeggia sprezzante del non esser nato cantante, il bongo nei piedi durante le feste più belle, il ticchettio della pioggia sul tetto, l’oceano straripante in quelle cuffie perennemente incollate alle orecchie.
Essere sorda sarebbe la punizione peggiore al mondo …
Se fossi nata sorda, avrei dovuto chiedere aiuto alle persone, piuttosto che al mio grande Amore..
Avrei dovuto ingoiare più compromessi e rendere più favori, senza sentirmi libera di staccarmi zavorra dalle spalle, man mano che, con gli aiuti, arrivavano le sbarre..
Invece io ho te: nel silenzio delle mie labbra e nella forza danzante dei miei timpani..
La mia Musa..
La mia Migliore, Unica, Splendente, Immensa, Costante, Amica… Musica.
“La verità è che la musica mi ha salvato…” (Amo chi ha il coraggio di continuare a cantare.. Benché sia stonato.)
A volte si vrrebbe la perfezione dagli altri e si chiude la porta all’ umanità che è bella nella sua imperfezione.
La musica, il silenzio, lo sballo, le chimere, gli ideali…. servono ma sono solo effimeri momenti che ci rendono più faticoso tornare nell’imperfezione.
La musica non è perfetta ma per me è un fiume che “lava la testa” ..Non penso siano da “eliminare” tutte le altre persone ma ho idea che ci sia il momento di cavarsela nel silenzio delle troppe voci che si hanno attorno, alcune delle quali rivolgono parole ed attenzioni più a se stesse che a noi, anche nell’affanno del volerci aiutare. Qui la musica aiuta.
Ci sono canzoni che ti fanno rivivere attimi…. serate… giorni…. periodi. Ci sono canzoni che ti scaturiscono un sorriso… una risata… un pianto.
Però che forza ha quella canzone che ti da la carica nel ccorrere… nell”affrontare ricordi… momenti down e/ o momenti up .
Ecco…. in questo momento della mia vita la canzone che mi sta accompagnando è ” Brava” di V.R.
Però la musica con tutto l’ amore che ho per lei, non riesce ancora a sostituire un sorriso con una Amica….
Bel pezzo… anzi ottimo pezzo Moretti! Procedi please
Se hai amiche grandi quali le mie, la musica è comunque un livello “diverso”, un po’come Dio verso l’Universo…;-) La mia è “alla fine” di Silvestri in questi giorni. Ma tra poco mi costringerò ad affezionarmi di nuovo a qualcosa di più allegro..Grazie mille Barbara!
Il mio più grande amico e compagno di vita diceva nelle sue canzoni ‘music is the only friend dance on fire as it intends’! Bhe… aveva ragione e continuerà ad averla in eterno, perché lui, nonostante sia morto molto prima che nascessi, c’era, c’è e ci sarà sempre, in ogni gioia e dolore di questa mia vita… senza chiedere nulla in cambio, senza secondi fini, senza giudizi, senza parole… eppure raccontantandomi ogni cosa di cui avessi davvero bisogno in quel momento…. ci siamo solo noi… e lei…. e solo chi capisce davvero questo, può viaggiare insieme a noi….
https://youtu.be/egtxWPj6W3k
Parlavi di Jim? Mi sa che abbiamo amici in comune…
Grazie Elisa del tuo riscontro.
Un abbraccio