Perché le donne amano..Le scarpe!
Se esiste un paradiso, penso che sia luminoso, immenso, pervaso da musica e..Invaso da scarpe col tacco.
Sì perché, per quanto abbiano comunque un certo appeal, le scarpe senza tacco io non le definirei proprio “Le Scarpe”.
Questo posto è un’esplosione di grazia e colori, un giardino profumato di cuoio, pelle e stoffa.
L’unico luogo al mondo in cui una donna potrebbe passeggiare per l’eternità e urlare: “Ancora, proviamone ancora!”
Passeggiare e provare, passeggiare e provare, così, all’infinito…
Ma come mai la maggior parte di noi ragazze ha questa fissa al limite della patologia?
Perché, cari signori e signore, la scarpa è in assoluto, la miglior amica della donna.
Quando sudavamo per l’esame di maturità, sostenevamo il primo colloquio, ci disperavamo per la rottura con il fidanzato cretino, chi erano le presenze silenti ma costanti della nostra esistenza?
Semplice: le scarpe.
LORO c’erano sempre.
LORO non ci hanno abbandonato mai.
Tu, che appena lasciata dal fidanzato, piangevi disperata ed affranta abbassando il capo sconfitto.. Cosa vedevi apparire davanti a te?
Il paio di scarpe appena acquistato: bellissimo e consolatorio.
Allora ti asciugavi gli occhi impiastricciati dal trucco e con quella sorta di eleganza che solo una donna appena mollata può avere, tiravi su col naso e gli dedicavi un sonoro “Vaffan..lo!”
Parlando di amore quindi, come si fa a non comprendere quanto l’elemento scarpa appartenga a tutto diritto a questo sentimento?
Quando ingrassavi per esempio, chi compiva il miracolo di darti più slancio?
Figurella?
Il mago Silvan?
Il sale di Wanna Marchi?
Chi, di grazia, chi???
Le scarpe, Santo Dio! Sempre loro.
E quando qualcuno fa tutte queste cose belle per te, come si fa a non essere riconoscenti?
Quando le vedi lì, smarrite e disperse dietro la vetrina luccicante del centro, come si fa ad avere un cuore così di pietra da lasciarle possibili prede di colei che non le amerà come te, che le userà solo una volta, per il matrimonio della cugina, e le abbandonerà polverose ed agonizzanti in un angolo cupo dell’armadio?
E’ una questione di etica; non puoi abbandonarle a questo triste e cupo destino.
Allora, sai cosa devi fare?
Sospira coraggiosa ed assumiti la responsabilità di sacrificare quella parte del tuo stipendio (che ti puoi permettere) e, con passo fiero e valoroso, entra coraggiosa nel negozio.
Sceglile, pagale e amale.
Allora ciò che compirai non sarà un acquisto ma un’adozione, un atto buono e generoso e loro, riconoscenti, la prossima volta che ti scapperà da piangere, ti restituiranno il favore.
la prossima volta, mi ricorderò di stutturare la cabina armadio in ordine alfabentico di emozioni e ci piazzo le scarpe (non mie!)