Le persone comuni
Avete presente Il cartone “Alice nel paese delle meraviglie” quando arriva in un posto dove tutti corrono in circolo come dei forsennati?
A volte a me capita di correre e correre senza una direzione perché corro solo per non pensare a niente di ciò a cui invece, dovrei pensare intensamente.
In questi periodi conduco una vita meno regolare e benché mi percepisca “sbagliata” o comunque molto lontana da chi vorrei essere, continuo imperterrita a farlo in un ingordigia bulimica di emozioni e rumore.
Sto correndo la mia “maratonda” personale, una sottospecie di forsennato ed eccessivo “Ballo di San Vito”.
Poi per fortuna succede che sbatta contro qualcosa o qualcuno che non avevo visto sul percorso e finalmente mi fermo, ammaccata e stordita, ma mi fermo.
La mia lontananza dalla perfezione non mi rende neanche sufficientemente saggia dal fermarmi da sola.
Anzi, piuttosto infastidita dal fatto che mi sia dovuta fermare, sarei pronta a riprendere la mia corsa, tutto senza pensare.
Vi capita mai?
Vi capita mai che per cercare di essere una persona “diversa” vi ritroviate ad urlare più forte degli altri non rendendovi conto che ciò che distingue la persona eccezionale è proprio la non esigenza di quest’ultima di far baccano?
Io mi arrabbio da morire per quel livido che mi ha interrotto la corsa.
A volte riparto subito per fermarmi solo nel momento in cui la ferita sarà ancor più grossa perché benché il mondo fuori possa fare male, è ciò che si ha dentro che ha il peso maggiore.
Il mio terrore più grande è quello di sentirmi una persona comune, una uguale a molti altri volti che incrocio per strada.
Immancabilmente quindi faccio confusione tra ciò che è utile per diventare “diversa” e ciò che invece costituisce solo il chiasso quotidiano che ognuno di noi è in grado di fare.
Quel baccano è davvero attraente ma non serve a niente.
E’ più facile correre ed urlare che rallentare ed ascoltare.
Forse per essere straordinari si deve partire dal fare semplicemente le cose comuni nel modo migliore.
Nessuno di noi vuole essere una persona fotocopia ma oggi, riflettendo, mi sono resa conto che le persone straordinarie che conosco non urlano, non brillano di lustrini e non si agitano perennemente su un palcoscenico virtuale.
Allora cosa vuol dire essere una persona comune?
E soprattutto: se stessi sbagliando tutto?
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