L’età più bella di sempre
L’età ,si dice, sia solo uno stato mentale.
Io non sono molto d’accordo perché conosco benissimo la differenza tra la Fissan dei primi mesi di vita e l’antirughe molto strong che sto utilizzando adesso(oltre al fatto che Fissan e antirughe vengono posizionate su zone molto diverse del corpo!).
Comunque, rispetto a quando ero più govane, io mi sento cambiata molto.
A vent’anni per esempio, sentivo tutto in altro modo rispetto ad adesso.
Era quell’età in cui sembrava che, qualsiasi cosa succedesse, fosse sempre una questione di vita o di morte.
Era l’età in cui scappavo di casa per una notte intera, solo per un’accesa discussione; l’età in cui mi arrabbiavo con una veemenza tale, che adesso mi scappa da ridere.
Ricordo che, con una cara amica, dopo una delusione amorosa, passammo ore in collina a seppellire una scatola del tempo che intrappolasse il dolore in un testamento da rileggere quando tutto fosse passato.
Se ci penso, mi vergogno quasi, visto che non ricordo neanche bene il volto della persona alla quale venne dedicata tutta questa fatica, mentre ricordo con nostalgia le risate che facemmo dopo, rileggendo le cavolate che avevamo scritto.
Ora, l’unica cosa che chiudo in un contenitore ermetico è il ragù da surgelare per la cena nella quale non avrò tempo di stare a cucinare.
A vent’anni era come avere un amplificatore nel cuore; si rideva forte e si piangeva da star male.
Adesso invece, alla soglia dei quaranta, ho scoperto che la saggezza raggiunta è semplicemente un sedativo per la vita o, se vuoi indorare la pillola è un balsamo, che cura in fretta qualsiasi ferita.
La cosa che non è cambiata mai però è l’entusiasmo che mi arriva alla mattina, quando mi accorgo che mi sono “svegliata viva” e posso scegliere una nuova mappa con la quale cambiare il mio viaggio.
L’altra cosa che non è cambiata è l’eco delle voci delle amiche che mi camminano accanto, a tratti silenziose, a tratti molto rumorose.
Loro ci sono se le chiamo; sia nel momento in cui sul tavolo è appoggiato un calice col quale brindare, sia in quello in cui ci sia un fazzoletto con cui asciugare qualche lacrima.
Malgrado le rughe, malgrado gli errori e malgrado le discussioni, loro sono lì.
Seneca affermava che “La legge del dono fatto da amico ad amico è che l’uno dimentichi presto di averlo dato, e l’altro ricordi sempre di averlo ricevuto”.
E’ vero: ricordo ogni parola di conforto, ogni mano tesa ed ogni abbraccio che mi è stato regalato.
Non so neanche se possa dire di meritarmi tutto, forse no.
Ciò che so è che qualcosa di estremamente prezioso, che mi ha permesso di passare prove che, da sola, sarebbero state ben più dure.
Ed è per questo motivo che, nel giorno in cui sto diventando più saggia di un anno, dedico questo articolo a tutte loro.
A chi c’è stata, a chi c’è e a chi ci sarà.
Ragazze, è proprio grazie a voi che posso dire che, malgrado gli anni che avanzano, ogni età per me è “la più bella di sempre”.
Sei una grande!!!
Dopo di te!:-)