Resta con me fino a domani
Resta con me, fino a domani..
È la frase più bella che io possa pronunciare.
Non che in questa sola notte io possa essere in grado di capire ciò che accadrà domani ma, sicuramente, avremo tempo per fare l’amore, per guardarci negli occhi, per sentirci respirare.
Resta con me fino a domani è anche la frase più onesta che tu possa sentire da me perché da un po’ vivo giorno per giorno e più di un giorno alla volta non ti posso promettere ma, un ponte di “bel tempo”, posso provartelo a costruire..
Perché se stanotte non ci sarai e non ci sarai neanche domani, io non potrò mai capire se il tremore delle mie mani, se la voglia di sentire la tua voce è solo una lucciola d’estate o la fiaccola eterna che Prometeo rubò agli Dei.
Forse, tra qualche giorno avremo voglia di sfiorare altre calde pelli e forse ci saremo già scordati i reciproci respiri, ma guardandoti ora, sento che mi serve vederti sdraiare di fianco a me in quel sussulto che crea la vita.
Allora te lo chiedo ancora e ti stringo le dita: resta con me fino a domani perché voglio qualcosa che mi sollevi da terra e poi mi faccia cadere.
Lo so, posso scegliere se stare in piedi rinforzandoli della tua lontananza o tuffarmi dentro di te per un volo che potrebbe far molto male.
E se diventasse amore, lo potrei sopportare?
Credo di sì o credo che almeno si debba tentare, anche ora, che mi godo un cuore così forte da non aver ragioni per volerlo indebolire.
Ma, da quando ti ho incontrato, amore non è più una parola così folle perchè, se ci provi a pensare, significa solo qualcosa che sei desideroso di donare senza nulla ottenere.
E io ho voglia di donarmi a te e anche di guardarti dormire.
Hai le gote arrossate..
Hai paura?
Io ne ho da morire.
Metti che vada a finir male..
E se fosse il contrario?
Se stanotte fosse solo la prima notte, la sorella maggiore di altre a seguire?
Ho deciso: ho più paura della morte vivente del “non sentire”.
E quindi te lo ripeto ancora e ancora finchè non comincerai ad annuire.
Resta con me fino a domani.
E forse finalmente potremo capire se questo è la pentola degli gnomi alla fine dell’arcobaleno oppure il fondamento di qualcosa di più terreno.
Non ridere e dammi le mani.
Non parlare ma vieniti a sdraiare.
Questa è la serenata di chi non ha mai saputo cantare però è sempre stato in grado di capire quando la musica è così bella da poterti stordire per un altro giorno a venire..
“Sta arrivando il mattino, stammi ancora vicino..”
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