Solo è solo una parola
“Se continui a ragionare così, rimarrai da sola”
Nel corso di 10 giorni, ben tre persone hanno espresso il loro richiestissimo parere sul futuro catastrofico della mia misera esistenza.Alla terza volta mi è scappato : “Da quando in qua la parola “solo” è diventata una parolaccia?”
Aggiungo: chi cavolo ha deciso che si sia per forza più felici in compagnia di un compromesso?
Sì, avete capito bene; stare insieme ad una persona è assolutamente un compromesso.
Uno stupendo, emozionante, frustrante, alienante, faticoso o divertente compromesso.
Conosco tante anime, così spaventate dalla solitudine, da arrivare a pensare che il guaio maggiore sia proprio quello di non avere nessuno al proprio fianco.
Bene, rispetto il loro pensiero e posso anche comprenderlo ma per me non è così.
Stare da sola è un lusso che non sempre ho il piacere di godere.
Io canto e ballo in mutande per casa, ascolto musica ad occhi chiusi sdraiata dove mi capita, mangio sul divano direttamente dalla scatoletta, invento parolacce senza essere ascoltata da persona alcuna, cammino a piedi scalzi, corro sotto la pioggia e non ho nessuno a cui dover render conto, che mi faccia la morale o mi aspetti affranto a casa per con un carico nuovo di zecca di senso di colpa da digerire.
La stragrande maggioranza delle cose che mi rendono felice, io le faccio da sola.
Per questo ho il forte dubbio che al mondo esista qualcuno in grado di apprezzarle quanto me, di non giudicarmi, di non soffocarmi, di dar loro quel contributo in più che le renda addirittura migliori.
Qualcuno che riesca a stare in silenzio ogni tanto, che non mi domandi “cosa hai detto?” mentre sto borbottando, che non mi chieda continuamente a cosa sto pensando, che non mi rammenti quanto sia stonata mentre urlo per casa la mia canzone preferita.
In una quotidianità satura di regole rivendico il mio diritto a possedere delle ore di puro istinto selvatico.
Non tutte le cose sono da spiegare e stare insieme per me non vuol dire fare tutto insieme ma scegliere quotidianamente a cosa e a chi si voglia dedicare il proprio tempo.
Stare insieme contempla una porta perennemente aperta, per scappare o per entrare, quando ci pare.
E forse il trucco è proprio questo.. Il libero arbitrio, la libertà di scelta.
L’unica cosa che mi convincerebbe a condividere la mia banale esistenza con altro essere umano sarebbe il fatto che avesse la capacità di garantirmi un sorriso in più e mai uno in meno.
Che non mi voglia cambiare, che non mi voglia possedere e che mantenga per se stesso quell’amore personale che lo fa brillare.
Io non mi sento quasi mai sola e le poche volte che è capitato, ero sempre in compagnia.
Non si pensi io non sia in grado di condividere o addirittura di amare..
Sono in grado di farlo con un’intensità spaventosa e forse anche più di quell’essere umano che mi ha appena detto che rimarrò irrimediabilmente sola.
Può essere..
Ma la solitudine spezza le gambe solo quando la senti nemica..
Diversamente, solo è solo una parola.
“Sto solo ma sorrido e penso, che solo è solo una parola..”
(Mi perdoni la mia fede Rock ma oggi ci sta pure Tiziano Ferro, anzi ringrazio l’amica che me l’ha regalata..)
La solitune serve.Quando vuoi riflettere, meditare, parlare con te stesso. Secondo me la solitudine troppo al lungo fa nascere un altro tipo di “compromesso”. Fa dividere una persona in due; una che parla e l’altra che ascolta. La vita di noi essere umani e progettata in quel modo di sentire la voglia di socializzare. Tutta la vita e un compromesso cotidiano. Se siamo in grado di fare la differenza tra quelli buoni o meno buoni siamo capaci a trovarsi l’echilibrio. E quando una persona sta in echilibrio sta bene.
Imparare a essere SOLI è un po’ come reinventarsi la propria vita.. all’inizio difficile ma poi assolutamente impagabile