Sono andato a…Selfie!
Quando eri giovane – Oddio, sto parlando come mia nonna! – le vacanze te le facevi facendoti prestare la macchina fotografica di papà.
Prima di partire erano ore di raccomandazioni sul fatto di non lasciarla in giro, non usarla vicino all’acqua , non farla cadere.
La macchina fotografica di mio padre la ricordo ancora: era una Olympus grigia,nera e pesantissima,se la paragoni a quelle di adesso.
Era così pesante che, tutte le volte che sarebbe valsa la pena portarmela dietro, me la dimenticavo inconsciamente a casa.
Nipote, figlia e sorella di bravi fotografi, sono tuttora la pecora nera della famiglia.
Se non avessi un cellulare sempre a portata di mano, probabilmente non avrei neanche più di trenta foto delle mie due figlie .
Ok, frustatemi: cattiva fotografa e mamma degenere.
Gli unici soggetti che amo immortalare, tolti i miei selfie per verificare l’avanzare dell’età e fingermi a torto ancora nel pieno della mia prestanza fisica, sono appunto le mie figlie.
Siamo nel 2015 e io mi comporto ancora come se dovessi pagare lo sviluppo del rullino.
Le foto belle mi piacciono, non fraintendermi, anche io le guardo volentieri.
Il fatto è che, non essendo brava a farle lascio spazio a chi è più bravo di me.
Ma chi è più bravo di me in quest’epoca in cui tutti, con uno smartphone in mano si sentono Brassai?
Non sono in grado, in questo mio spazio dedicato, di dire le cose in modo diverso dal come le penso: in un’epoca in cui tutti possono fotografare tutto, collezioniamo quintali e quintali di spazzatura digitale.
Ti sei mai fermato a guardare le gallerie fotografiche su Facebook?
Io sì e si assomigliano tutte molto tra di loro.
Di fianco alla dicitura Maldive…………Selfie !
Di fianco alla dicitura Portogallo…Selfie!
Di fianco alla dicitura Mare……………..Selfie!
E così via discorrendo.
L’altro giorno stavo pensando che, se un anno mi dovesse capitare di non potermi permettere neanche un breve viaggetto, basterebbe che io indossassi un maglione con le renne e scrivessi Polo Nord di fianco al mio selfie, una mascherina da scii e scrivessi Courmayeurun, un costume da bagno e scrivessi Melbourne – Anzi no, qui non posso bluffare, la mia amica che abita li mi sgamerebbe subito.-
I piatti di cibo poi, sono allucinanti.
Non sto parlando di composizioni bellissime alle quali potersi ispirare per la futura cenetta romantica: sto parlando di una bistecca sanguinolenta su un piatto in ceramica economica, appoggiata li per caso e fotografata per farla vedere al mondo.
Ok, stasera mangi bistecca e dimmi: per quale cavolo di ragione tu pensi che la cosa mi possa interessare?
Manco fosse la coscia di un Minotauro .
Mio nonno Eugenio faceva foto bellissime, me le ricordo ancora.
Erano poche, studiate e preziose.
Io sfogliavo i suoi album più e più volte; era interessante il suo reportage di vita e vi assicuro che se avesse mai fotografato una bistecca sarebbe stato in tempo di guerra, quando non se ne trovavano .
Se devo essere onesta però, non sono così sicura che la fame più atroce gli avrebbe concesso il tempo per metterla a fuoco davanti ad un obiettivo .
Io adoro i selfie… Li facevo da quando le macchine fotografiche avevano il rullino… Però adoro quelle con le amiche. Facce buffe da ricordare nel tempo, ora da pubblicare su qualche network per far sorridere gli amici o le amiche pur conscia che il rischio di poter ricevere dei “non mi piace” sia alto!!! Forse l’assenza di questo tasto mi fa continuare le loro pubblicazioni… 😉
Però concordo con te… Foto di cibi, come mi sono vestita oggi, selfie in palestra, selfie dal parrucchiere… Ecco questo è troppo anche X me!!!
Super top Claudia.
Sono schiava anche io come tutti, dell’ego e delle mode..Ma pensandoci a modo a volte fa ridere che invece di un bel tramonto al mare ci sia sempre la mia stessa faccia, solo un po’più abbronzata
Ciao Barbara!!!!