Tu sei rumore o musica?
Musica e rumore sono la definizione che io do alla distinzione comune tra persona di valore e persona un po’ più “povera”.
Credo poco nella presenza diffusa delle persone cattive in quanto ho piuttosto l’impressione che ci sia una moltitudine di disperati convinti che, per ottenere qualcosa nella vita, ci sia esclusivamente bisogno di fare la guerra.
La guerra è l’ultima spiaggia.. Sempre.
Chi come me ha fatto una qualche disciplina marziale sa che il primo step di qualsiasi scontro è quello di evitarlo perché, se si ha un cuore che si possa definire tale, dopo qualsiasi combattimento, che si vinca o che perda, si ritornerà sempre a casa piangendo.
Eppure, tra la moltitudine delle persone che ci circondano, c’è sempre quella che deve sfidarti a Singolar Tenzone, così ti tocca scendere in campo e sprecare energie preziose che sarebbero sicuramente più utili nel fare altro, tipo riordinare il cassetto delle mutande o dividere gli smalti per colore e gradazione.
Queste persone sono quelle che riempiono il mondo del loro rumore.
Non vogliono dare ad esso qualcosa di buono da “mangiare” quanto piuttosto strappare ad esso qualcosa per se stesse e, costi quel che costi, sono pronti anche a far del male.
Sono persone terrorizzate dal perdere anche solo un grammo di quello che reputano loro di diritto e aggrappati pesantemente alle cose materiali, non sono in grado di discernere ciò che li renderebbe anche più felici, mentre passano la loro vita ad imporsi prepotentemente sugli altri.
Il problema è che , come diceva il saggio Charlie Chaplin “Serve il potere solo quando si vuol fare qualcosa di dannoso, altrimenti l’amore è sufficiente per fare tutto il resto”.
Ed ecco che qui arriva una mestolata di retorica mista alla musica che alcune persone invece, sono in grado di fare di se stesse…
Quelle persone che non hanno paura di dare, perché sentono di avere in abbondanza..
Quelle che non necessitano di dimostrare continuamente la loro posizione perché, della loro collocazione nel mondo, possiedono una forte consapevolezza interiore.
Sono melodia pura ed esercitano quasi sempre un forte potere attrattivo sugli altri senza bisogno di forzare la mano.
Ecco, io vorrei riuscire ad essere musica..
Per il mondo? Per qualcuno? Comunque musica e non rumore.
Certo, santa non sarò mai (fossi monaca sarei quella di Monza), ma l’idea di partecipare attivamente al cagionar dolore agli altri, non è nelle mie ambizioni.
E non lo faccio perché sono buona ma perché esiste una paura maggiore del perdere delle “cose” ovvero quello di perdere le persone.
Chi fa rumore, rimane solo.
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