Voi uomini non riuscite a capire
Noi donne siamo meravigliose: al momento di resettare dopo la cena, abbiamo la capacità di farvi comprendere esattamente quante briciole di pane avete fatto cadere sul pavimento -Sì, Rain Man con la storia degli stuzzicadenti ci fa un baffo- ma sulle questioni che ci fanno stare davvero male, non riusciamo proprio a farci capire.
Questo nostro dramma parte nel momento stesso in cui cominciamo a nutrire delle aspettative su un uomo.
Immancabilmente, anzi, inspiegabilmente, voi cominciate ad essere superficiali verso le nostre esigenze e quindi a commettere tutta una serie di errori così grossolani da farci gonfiare la giugolare manco fossimo Hulk.
Dico io poi, non è che sia così difficile, basterebbe sforzarsi un attimo di essere empatici o, nel caso non vi fosse possibile, andare semplicemente per logica.
Vi propongo una semplice storia, per fornirvi un esempio.
Uomo: posso uscire con Marco stasera e per stavolta saltare la cena del martedì da tua madre?
Donna: Sì.
Ecco carissimi uomini, un sì così vuol dire NO: semplice.
Se poi diventa addirittura un “Sì certo”, state pur sicuri che porterà pene così violente che alla volta successiva andrete spontaneamente in stanza ed indosserete il cilicio autonomamente, con l’uso di una sola mano.
Riguardo all’amico Marco, per mesi avrete il terrore di nominare anche la sola moneta Tedesca.
Viceversa.
Uomo: Cara, ti dispiace se esco con Marco stasera e vai tu da tua madre?
Donna: No.
Vale la regola di prima.
Certo che le dispiace!
Ma lo volete capire o no che dovete andare a quella cacchio di cena con la madre e non rompere le palle col vostro amico Marco?
(che tra parentesi manco le sta simpatico perchè è single, ama far baracca e tutte le volte esce con una diversa).
Ecchecavolo!
Ma voi nulla, non ci arrivate, anche se di colpo avvertite una “leggera tensione” nell’aria.
Per quanto lei vi ascolti con viso imperturbabile ha dentro Etna, Vesuvio ed una carica di tritolo appoggiata di fianco a Jigen che stà per gettare la cicca accesa della sigaretta appena fumata per terra, sull’esplosivo.
Allora voi cominciate a spiegare perchè avete deciso di uscire proprio in questa circostanza ed è esattamente questo il momento in cui lei vi dirà “Vai avanti”.
Ma perchè quindi voi continuate a parlare?
Non avete capito che dovete tacere?
Fingete un infarto, cominciate a saltare la corda, uscite a buttare la spazzatura ma NON parlate più di Marco!
Ecchecavolo!
Invece voi argomentate e, come se non bastasse, dopo la vostra esaustiva spiegazione, quella che solo a voi sembra venuta bene -ma per lei è uno schifo anche se si tratta del teorema della relatività di Albert- ella vi risponderà, in modo molto asciutto, di fare come credete.
E voi vi andate ad infilare le scarpe per andare da Marco?
Ma siete scemi?
Ma è chiaro che lei NON vuole che lo facciate!
Generosa quale è vi sta dando solo l’ultima possibilità per cambiare idea e dimenticare in appena qualche mese la triste circostanza in cui non l’avete compresa.
Ma voi che fate?
Vi avviate verso la porta e solo in ultimo vi sorge un piccolo dubbio riguardante l’intonazione leggermente stridula della sua voce e le frasi brevi, anzi, quasi essenziali.
Sapete benissimo che non tace neanche la notte.. Come mai di colpo è così sintetica?
Ed è qui che le chiedete se è arrabbiata e lei, chiaramente, vi risponde di no.
Ma cosa ci vuole a comprendere che invece lo è???
Adesso che finalmente vi è venuto un dubbio, che le ha fatto nutrire una piccola speranza sul fatto che il vostro cervello non sia del tutto liofilizzato, voi ve la fate bastare e mollate senza richiederlo almeno altre trentotto volte?
Ma siete pazzi?
Vi rendete conto che la piccola speranza che le instillate, si trasformerà in amara delusione proprio nel momento in cui voi deciderete di desistere?
Vi rendete conto del dolore gratuito che le state causando?
Ecco, in quel momento, con quella frase, ad un metro dalla porta, quando avrete le chiavi della macchina in mano..Lei esploderà.
Ed avrà ragione!
Perché, vorrei ripetervelo, voi uomini non riuscite a capire proprio un cacchio!
Ma è chiarissimo ciò che desideriamo!
-“Sì” vuol dire “no”
-“No” vuol dire “sì”
-“Vai avanti” vuol dire “taci”
-“Fai come credi” vuol dire “te ne pentirai amaramente”
-“Non sono arrabbiata” vuol dire che “sono arrabbiata”.
Intuitivo, semplice, lapalissiano.
Ok, facciamo un piccolo test per vedere se hai capito.
Se ti dico che voglio una fetta di torta cosa intendo?
Hai risposto che non la voglio?
Non la voglio????
Ma certo che la voglio, eh che cavolo!
Confermo: voi uomini non riuscite proprio a capire!
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